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Inquinamento degli imballaggi secondari: la plastica

Come utilizzare la plastica nel confezionamento senza creare un danno per l’ambiente

Dopo aver stabilito le differenze tra imballaggi primari, secondari e terziari e in seguito all'approfondimento sui materiali che compongono i packaging secondari e il loro relativo smaltimento, oggi ci occuperemo di comprendere come questi possano essere fonte di inquinamento per il pianeta.

Non solo, vedremo insieme in che modo possiamo operare affinché l'impatto ambientale di plastica e cartone possa ridursi sensibilmente grazie alla corretta gestione di chi ne fa uso. 

Che cosa si intende quando si parla di inquinamento causato dalla plastica?

Si intende la dispersione e l’accumulo di rifiuti plastici, che per loro natura hanno una durata di vita estremamente lunga, in natura: in aria, nel suolo, in fiumi, laghi, mari e oceani.

Per capire l’importanza del corretto smaltimento dei materiali plastici, argomento trattato nell’articolo precedente, vale la pena di soffermarsi su quelli che sono gli effetti che questo tipo di inquinamento produce nell’ambiente.

Effetti sulla Terra:

Le plastiche rilasciano sostanze chimiche nocive al terreno circostante, che penetrano in profondità raggiungendo le falde acquifere o altre fonti d’acqua.

Ma non solo, le plastiche lasciate a marcire nelle discariche – grazie alla presenza di innumerevoli microrganismi – subiscono un processo accelerato di degradazione, con il conseguente rilascio massiccio di metano, cioè un pericoloso gas serra che contribuisce significativamente al riscaldamento globale.

Effetti negli Oceani:

A partire dagli anni ’90 è stato identificato un ammasso di rifiuti galleggianti nell’Oceano Pacifico dell’estensione di almeno 1 milione di Km2, ribattezzato Pacific Garbage Patch, costituito da plastiche di dimensioni inferiori a 5 mm.
Non è l’unica isola di plastica esistente, ad oggi anche nel Mar Mediterraneo a Nord Ovest dell’Isola d’Elba ne è apparsa una.

Effetti sugli Animali:

I rifiuti plastici risultano essere altamente dannosi soprattutto per le specie marine; questo perché centinaia di migliaia di mammiferi marini ingeriscono plastiche o ne rimangono intrappolate.

Questo tipo di inquinamento, oltre che danneggiare irreparabilmente la fauna marina, si riversa conseguentemente sulle forniture alimentari umane, con cibi contaminati da plastiche e detriti vari.

La plastica può diventare una risorsa?

La risposta è sì.

La plastica è una risorsa sotto innumerevoli punti di vista, vediamone insieme alcuni:

  • Produzione e trasporto: il processo produttivo delle materie plastiche richiede un minor fabbisogno energetico, con minori emissioni di CO2, rispetto ad altre produzioni come quella del vetro. La plastica, soprattutto dagli anni ’90 in poi, ha diminuito il suo peso di circa il 25%, risultando tra i materiali più leggeri da trasportare.
  • Igiene e sicurezza: nonostante la riduzione del peso della plastica, gli imballaggi risultano i più sicuri in termini igienici; soprattutto nei Paesi che non hanno accesso all'acqua potabile pulita.
  • 1,5% è la quota di petrolio estratto per la produzione di imballaggi in plastica.

Inoltre, potendo essere riciclata molteplici volte il risparmio di risorse cresce esponenzialmente.

[fonte: ALPLA Group]

Quando la plastica smette di essere una risorsa e diventa un danno?

Quando finisce nelle mani di chi non la sa gestire.

In primis in quelle di noi cittadini, quando preferiamo la comodità all’impegno di una corretta raccolta differenziata; ma non solo!

L’impossibilità di smaltire correttamente un materiale così potenzialmente pericoloso rende vano tutto il lavoro che invece viene svolto ogni giorno da chi, con determinazione e volontà, si impegna a trovare semper nuove risorse per il pianeta e per chi lo abita.

Case History: Zambelli e la sostenibilità

Parlare di fardellatrici, e quindi di film termoretraibile, risulta difficile in questo periodo storico. I materiali plastici, come abbiamo potuto notare, sono fonte di disastri sparsi in ogni angolo della terra.

Eppure il mercato continua a cercare questi materiali e di conseguenza anche le macchine che li lavorano. Non perché non ci sia interesse nel proteggere l’ambiente, ma perché le caratteristiche tecniche della plastica portano vantaggi che altri materiali non riescono ancora a raggiungere.

La differenza rispetto al passato però è la consapevolezza d’uso.

Oggi il consumatore, il produttore e il costruttore sono estremamente più consapevoli delle conseguenze e, quindi, fanno il possibile per ottimizzare tutti i sistemi che permettono di godere degli stessi vantaggi, impattando meno sull’ambiente circostante.

Anche noi di Zambelli ci siamo impegnati a farlo, rendendo le nostre macchine sempre più idonee a gestire nuove risorse e ad essere il più ecosostenibili possibile.

Vediamo insieme alcuni di questi miglioramenti legati al tema della sostenibilità.

Eco System Zambelli

Paratie per il risparmio energetico

Quando la macchina è in attesa del prodotto dalla linea, o durante i tempi di cambio formato, due paratie poste all’ingresso e all’uscita del tunnel si abbassano automaticamente per ridurre il consumo energetico e per un rapido raggiungimento del “set point” della temperatura all’avvio della macchina.

In abbinamento, tramite il PLC è possibile gestire le resistenze che si attivano e si spengono in base alla temperatura rilevata all’interno della camera di termoretrazione.

FIlm più sottili

Questo sistema permette di poter utilizzare film di spessore sottile (anche 30 micron) per ridurre il consumo di materiale plastico per confezione.

Macchine idonee per l’utilizzo di nuovi materiali

Infine, per le aziende che desiderano imballare i propri prodotti con film biodegradabile e/o compostabile, le nostre macchine fardellatrici sono state testate e sono risultate idonee anche per questo tipo di materiale. Le funzionalità restano le medesime, così come l’efficienza produttiva.

Se vuoi testare il tuo film, contattaci e ci metteremo subito al lavoro!

Dopo aver costruito un quadro chiaro di tutto ciò che costituisce l’imballaggio secondario, dai materiali che lo compongono, allo smaltimento al quale devono essere sottoposti, siamo arrivati al tema più spinoso, cioè l’inquinamento che questi materiali causano.

Nell’articolo di oggi abbiamo trattato la plastica, nel prossimo invece ci occuperemo dell’analisi di carta e cartone.

Se sei alla ricerca di un partner per una collaborazione, guarda il nostro sito o contatta il nostro reparto commerciale. Saremo felici di poter lavorare con te!